LA MIOLISI O TERMOABLAZIONE: UNA NUOVA TERAPIA PER IL FIBROMA UTERINO
Reading Time: 3 minutesIl fibroma uterino è un tumore solido benigno che origina a livello della muscolatura liscia uterina, con un tasso di prevalenza che arriva fino al 70%, rappresentando il tumore uterino benigno più comune nelle donne durante l’età riproduttiva. I fibromi vengono diagnosticati nelle donne di tutte le età, ma si riscontrano più comunemente nelle donne di età compresa tra 35 e 50 anni.
Sebbene siano benigni e possano essere asintomatici, circa il 30% dei fibromi causano sanguinamento uterino anomalo per quantità e durata, dismenorrea, disturbi pelvici e dolore dovuto alla pressione su organi e strutture adiacenti, nonché complicazioni ostetriche come infertilità, aborti ricorrenti o travaglio pretermine. Questi quadri sintomatologici possono danneggiare in particolare il benessere fisico, lo stato emotivo, le interazioni sociali e la qualità della vita di una donna.
A causa della loro prevalenza e della sintomatologia associata, i fibromi uterini costituiscono un problema sociale e sanitario significativo, che porta a ricoveri ginecologici e a circa l’80% di tutte le isterectomie. Pertanto, la gestione del sanguinamento uterino anomalo e dei sintomi sopraelencati risulta fondamentale per migliorare la qualità di vita delle donne con diagnosi di fibromatosi.
Sono disponibili diversi trattamenti per i fibromi e la sintomatologia ad essi associata, che vanno dalla gestione medica farmacologica alle opzioni chirurgiche convenzionali e a quelle più recenti e meno invasive. La scelta di un’opzione terapeutica appropriata tiene conto di vari aspetti, come le dimensioni, il numero e la localizzazione dei fibromi, la presenza dei sintomi, l’età della paziente, il desiderio di preservare la fertilità e le preferenze della singola paziente.
Negli ultimi decenni è aumentato l’interesse per tecniche meno invasive che preservino la fertilità. In letteratura sono riportati studi che evidenziano come l’80% delle donne preferisca alternative meno invasive per la gestione dei fibromi ed il 50% di loro desidera conservare l’utero.
I trattamenti mini-invasivi per i tumori della muscolatura liscia uterina sono progettati con l’obiettivo di preservare la fertilità delle donne ma possono anche rappresentare una promettente opzione terapeutica alternativa per le donne con un rischio operatorio elevato. Tali trattamenti includono l’embolizzazione dell’arteria uterina, gli ultrasuoni focalizzati guidati da risonanza magnetica, l’ablazione con radiofrequenza o micro-onde (detta anche miolisi interstiziale).
La miolisi con radiofrequenza o micro-onde si riferisce all’ablazione di fibromi uterini mediante energia focalizzata con corrente elettrica attraverso un elettrodo, con la radiofrequenza o micro-onde utilizzate come fonte di energia. È una procedura che prevede l’ablazione termica volta a coagulare i tessuti dei fibromi invece di rimuoverli completamente.
Il meccanismo con cui la radiofrequenza o micro-onda riscalda il tessuto è attraverso riscaldamento resistivo di uno stretto lembo di tessuto a diretto contatto con l’elettrodo. I piani di tessuto più profondi vengono quindi riscaldati per conduzione dalla piccola regione di riscaldamento del volume. Il calore viene dissipato dalla regione tramite un’ulteriore conduzione termica nel tessuto normotermico. È una tecnica che viene utilizzata già in altri ambiti medici, come nel trattamento del tumore del polmone, del rene o del fegato per cui è una procedura che vanta già un’ampia casistica.
La miolisi è stata utilizzata inizialmente per via laparoscopica e successivamente per via isteroscopica o transvaginale sotto guida ecografica. È stato dimostrato che la miolisi guidata da un’ecografia transvaginale riduce il volume dei fibromi con il conseguente miglioramento e sollievo dei sintomi. Molti studi hanno dimostrato l’effetto terapeutico a medio e lungo termine di questa procedura; pochi studi hanno segnalato esiti avversi e la maggior parte delle complicanze riportate erano eventi minori, come dolore, perdite vaginali e aderenze pelviche. Si tratta di un’opzione terapeutica sicura ed efficace che non necessita di ospedalizzazione e ad un ridotto rischio di sanguinamento intraoperatorio rispetto alla miomectomia laparoscopica.
La miolisi genera effetti termici all’interno del mioma (60-80 °C) e determina tre distinti cambiamenti istologici terapeutici: (1) la necrosi delle cellule tissutali per coagulazione, (2) la formazione di trombosi vascolare nei vasi sanguigni che riforniscono il mioma con conseguente necrosi/atrofia ischemica e (3) l’inattivazione dei recettori ormonali all’interno del mioma che impedisce al tessuto tumorale di crescere.
In conclusione, la miolisi con radiofrequenza o micro-onde possono essere considerate un metodo minimamente invasivo e sicuro per il trattamento dei miomi uterini attraverso la personalizzazione e la possibile combinazione di accessi transvaginali, laparoscopici o isteroscopici, garantendo meno dolore, meno complicanze e una guarigione più precoce. La standardizzazione della tecnica di ablazione con biopsia pre-intervento e le nuove tecnologie risparmiano il tessuto uterino sano e potrebbero cambiare la gestione futura dei fibromi uterini sintomatici. È importante selezionare attentamente le pazienti da sottoporre a miolisi, considerando il numero, le dimensioni e la localizzazione del mioma.
Riferimenti
Chung-Hoon Kim, et al. Transvaginal ultrasound-guided radiofrequency myolysis for uterine myomas. Hum Reprod. 2011 Mar;26(3):559-63. doi: 10.1093/humrep/deq366.
Ning Hai , Xiaoping Ding. Intrauterine adhesion after transvaginal ultrasound-guided radiofrequency myolysis. J Obstet Gynaecol Res . 2015 Nov;41(11):1851-4. doi: 10.1111/jog.12796.